Bonus Asilo Nido 2026: una sola domanda per più anni e rimborsi anche spazi gioco e nidi in famiglia

Data:
18 Agosto 2025

Bonus Asilo Nido 2026: una sola domanda per più anni e rimborsi anche spazi gioco e nidi in famiglia

Dal 2026 il Bonus Nido si semplifica e si allarga a più strutture educative e a recuperi retroattivi. Con le nuove regole approvate dal Senato nel D.L. Economia, il rimborso delle rette sarà più semplice e accessibile. 

Dal 1° gennaio 2026 basterà una sola domanda, valida per tutti gli anni in cui il bambino frequenterà il nido. Una volta inviata la richiesta e ricevuta l’approvazione da parte dell’INPS, non sarà più necessario ripetere la procedura ogni 12 mesi. Resterà però l’obbligo annuale di confermare il possesso dei requisiti.

Questa novità è contenuta nell’articolo 6-bis del D.L. e nasce con l’intento di semplificare la vita dei genitori, riducendo i tempi di attesa.

Inoltre ci sarà un allargamento delle strutture frequentabile dai bimbi per ottenere il bonus, con l’estensione delle strutture educative coperte dal bonus a spazi gioco, nidi famiglia e sezioni primavera delle scuole dell’infanzia. Fino ad oggi, l’INPS aveva interpretato in modo molto restrittivo la norma, rimborsando solo le rette degli asili nido pubblici o privati convenzionati, lasciando fuori tantissime realtà educative che, pur regolarmente autorizzate, non venivano riconosciute

Rientrano tra le strutture per cui è possibile ottenere il Bonus Nido tutti i servizi educativi per l’infanzia definiti dal decreto legislativo n. 65/2017, in concreto:

  • nidi e micronidi, pubblici e privati autorizzati;
  • sezioni primavera, dedicate ai bambini tra 24 e 36 mesi, che creano continuità tra nido e scuola dell’infanzia;
  • spazi gioco, che accolgono i bimbi per un massimo di 5 ore al giorno e offrono attività educative guidate;
  • nidi in famiglia, ovvero servizi domiciliari gestiti da educatori qualificati, attivi in piccole realtà o a livello locale.

Tutti questi servizi, purché in possesso di un titolo abilitativo, saranno rimborsabili. La base normativa rimane l’art. 1, comma 355, della legge n. 232/2016, ma con una nuova interpretazione più inclusiva, molto più coerente con la varietà di servizi oggi offerti sul territorio.

Restano esclusi dal rimborso i centri per bambini e famiglie, ovvero quei luoghi dove i piccoli partecipano alle attività insieme a un genitore o adulto accompagnatore.

Un’altra importante novità è che il bonus potrà essere retroattivo: ovvero potrà rifare domanda chi era stato escluso nel 2024 e 2025 in relazione all’iscrizione dei  figlia spazi gioco, nidi familiari o sezioni primavera. Con la nuova norma, quei rifiuti potranno essere riesaminati ed INPS sarà tenuta a rivedere le domande già scartate, a patto che le strutture frequentate fossero abilitate secondo le normative regionali e locali. 

Questa svolta nell’ottica di una maggiore equità vedrà il riconoscimento del diritto al bonus anche a quei nuclei che, per scelta educativa o per assenza di strutture tradizionali sul territorio, si erano orientati verso soluzioni alternative ma perfettamente legali, rendendo effettivo il diritto di tutte le famiglie al bonus nido, senza penalizzare chi avesse fatto scelte diverse dal nido “classico”.

Ultimo aggiornamento

18 Agosto 2025, 09:49